Fondazione Dignitas Curae

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Il medico nell’era dell’Intelligenza Artificiale

La Sala dei Lampadari “Italo Falcomatà” di Palazzo San Giorgio a Reggio Calabria ha ospitato un interessante convegno-tavola rotonda per parlare del ruolo e del rapporto del medico nell’era dell’intelligenza artificiale al quale ha preso parte la Fondazione Dignitas Curae con il suo presidente, il professor Massimo Massetti, nel ruolo di moderatore. Tema attuale, entrato nella quotidianità di tutti e, come ha spiegato la senatrice Tilde Minasi relatrice di un progetto di legge sul tema, con un rapporto importante tra opportunità e rischi.

Numerosi i temi trattanti nel pomeriggio a Reggio Calabria. Il dottor Giovanni Bisignani, Direttore UOC Cardiologia UTIC a Cosenza, ha parlato di sanità digitale con un progetto che ora è attuato mettendo in evidenza una problematica: «Il pericolo della sanità digitale è quello che molti non hanno le linee per accedervi».

Dal professor Massimo Robiony, Direttore della Clinica di Chirurgia Maxillo Facciale dell’Ospedale Accademico Sanità Maria della Misericordia di Udine, un intervento sull’umanizzazione della Sanità. «Da un lato c’è il malato – ha osservato il professor Robiony – e dall’altro l’assetto organizzativo. Con l’IA si pensa di risolvere tutti i problemi, ma questo non è possibile. Dobbiamo riappropriarci della salute favorendo gli sviluppi etici». Difatti, il professor Massetti ha chiarito che quella dell’IA «è una grande ma rischiosa opportunità». «Dobbiamo essere in grado di governare il sistema», la risposta del professor Robiony.

A dare il suo importante contributo etico è stato Don Mauro Cozzoli, professore emerito di Teologia Morale presso la Pontifica Università Lateranense. Don Mauro Cozzoli nel suo intervento a largo raggio ha affermato che l’IA «abbraccia tantissimi campi del vivere umano. Gli input li diamo noi e con i tanti dati a disposizione e con grande velocità soffriamo di un complesso di inferiorità e deleghiamo la nostra umanità a queste macchine (i computer, ndr) alle quali si può chiedere davvero tutto, diagnosi comprese».

Tanti i temi sviscerati da Don Mauro, compreso quello dell’errore. «Anche l’IA sbaglia, e quando lo ha fa, chi risponde? Lo fa chi ha inserito i dati, gli algoritmi. Ci sono grandi problemi a livello etico ma anche giuridico. Ma ricordiamo che i mezzi sono sempre nelle mani dell’uomo. L’etica? Siamo noi che gliela diamo».

Alla tavola rotonda hanno preso parte, e risposto a diversi quesiti del pubblico presente, anche l’ingegner Antonio Capristo, Direttore Ingegneria Clinica e resonsabile delle Transizione al Digitale dell’ASP Cosenza e il dottor Pasquale Fratto, Direttore SOC Cardiochirurgia, Centro Cuore, AO GOM di Reggio Calabria.