«Il cuore non mente» va in piazza a Villa San Giovanni prima della domenica di solidarietà e di prevenzione
In Calabria per l’ottava volta, una serata per divulgare e aiutare a prevenire prima della Domenica del Cuore, sempre a Villa San Giovanni, con le visite cardiologiche per adulti e anche per bambini. Trasferta, questa, oramai tradizionale e organizzata grazie alla straordinaria passione e volontà di Gianni Calabrese, amico e pilastro della nostra Fondazione.
«Il cuore non mente» è stato il motivo della serata del 4 luglio a Villa San Giovanni per parlare di salute, ricerca e prevenzione. In piazza delle Repubbliche Marinare, la sede dell’evento che è stato condotto da Roberto Giacobbo ma che ha avuto nel professor Massimo Massetti il fulcro, si è parlato di prevenzione, divulgazione e consapevolezza. Un evento unico nel suo genere, che ha portato sul Lungomare Cenide alcuni tra i massimi esperti italiani in ambito cardiovascolare, neurologico, etico e scientifico, riuniti insieme per parlare direttamente alla gente. Format collaudato, con la possibilità di interagire con i medici ponendo loro domande e ricevendo risposte.
La sindaca di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti, ha affermato che la nostra città ha bisogno di manifestazioni di questo livello. Non poteva esserci un titolo migliore di questo, “Il cuore non mente”. La sfida è coniugare turismo e cultura. Qui è soprattutto cultura e qui si incontrano lo Jonio e il Tirreno».
Parlare di medicina, di cure, di futuro. Una bella sfida che la Fondazione Dignitas Curae porta avanti. Il professor Massetti ricordando che «il cuore è una macchina meravigliosa, ma anche un cervello elettrico», ha sintetizzato i temi dell’incontro. «Non si può più aspettare di essere malati per prendersi cura di sé. Parliamo di alimentazione – ha osservato il professor Massetti – attività fisica, gestione dello stress. Il cuore è una pompa idraulica, sì, ma è anche un cervello elettrico: mente e cuore sono profondamente collegati. Questi incontri sono momenti cruciali in un sistema sanitario in crisi. Stare tra la gente significa fare prevenzione vera, tangibile».
Il professor Antonio Amodeo, direttore della trapiantologia toracica dell’Ospedale Bambino Gesù, ha parlato dell’urgenza di promuovere la cultura della donazione d’organo. «Un bambino in lista d’attesa per un cuore può aspettare anche tre anni. L’Italia è seconda in Europa per donazioni, ma c’è ancora troppa differenza tra Nord e Sud. Dobbiamo fare di più, e la sensibilizzazione deve partire da qui, da incontri come questo».
Si è parlato di ricerca e la professoressa Giovanna Liuzzo ha ricordato che questa sta cambiando il volto della cardiologia. «Abbiamo nuovi farmaci che cambiano il decorso dell’insufficienza cardiaca – ha affermato – ma l’obiettivo più grande resta la prevenzione. Senza ricerca, non possiamo salvare vite. Serve investire oggi per vivere meglio domani». I sedici medici sul palco della piazza hanno spiegato e risposto alle numerose domande poste dal pubblico.
Con Gianni Calabrese, ideatore e artefice dell’evento da sempre, ossia dal 2016, ha collaborato la dottoressa Maria Grazia Richichi, geriatra presso l’ASP di Reggio Calabria e responsabile, insieme alla dottoressa Samantha Libri, psicologa e psicogeriatra, dell’Ambulatorio di Psicogeriatria Neurolab22, punto di riferimento per il territorio di Villa San Giovanni.
L’impegno verso la salute della comunità non si è esaurito con la serata divulgativa.
Domenica mattina, infatti, l’ASP di Villa San Giovanni ha aperto le sue porte per le visite cardiochirurgiche offerte a chi ne ha bisogno, a chi non ha la possibilità di accedere alla sanità. Nei quattro ambulatori allestiti dai medici arrivati da Roma sono stati visitati in quarantacinque tra adulti e bambini. Il tutto con l’aiuto e la collaborazione davvero preziosa dei volontari della Croce Rossa Vallata di Gallico guidati dalla presidente Francesca Pentimalli. Non sono mancati casi di pazienti da sottoporre rapidamente a ulteriori accertamenti, e questo è un plauso che va ai medici che hanno riscontrato patologie anche in chi non ne aveva sentore.